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DIDATTICA A DISTANZA: PROSPETTIVE E BUONI PROPOSITI

La scuola in questo periodo sta indubbiamente vivendo una fase che potrebbe essere definita di svolta. Il Ministero dell'Istruzione è dovuto correre ai "ripari" con la oramai famosa didattica a distanza.
Questo metodo inizialmente non ha incontrato il favore di molti, sia tra i docenti che tra gli studenti. Le motivazioni possono essere molteplici ed ampiamente discusse. 
Si va dalle più banali difficoltà di collegamento ad internet all'adattamento alle piattaforme didattiche, passando per le chiare difficoltà nel mantenere integro il programma didattico, pur non affannando troppo gli studenti. 

Infatti una delle questioni che è stata posta, tra le tante, è stata proprio quella riguardante la mole eccessiva di ore che i ragazzi dovrebbero passare davanti ad un video. 
Una giusta preoccupazione se consideriamo tutte le ore che già i nostri adolescenti passano incollati su uno smartphone, a prescindere dalla scuola. 
Ma sembra che a risolvere il tutto sia stata la confusione che ha generato il Ministero, facendo trapelare che in ogni caso gli studenti saranno promossi a fine anno, per poi rettificare, correggere, raddrizzare ciò che ormai in tutto e per tutto era risultato essere una frittata già servita.

Non è casuale il riscontro da parte dei docenti di una diminuzione della frequenza dei collegamenti da parte dei ragazzi ed in generale una minore attenzione, per così dire, verso la didattica stessa.
Ciò ci rimanda ad osservazioni di carattere più ampio riguardo all'istruzione ed a quella che è stata la gestione di un comparto così fondamentale di uno stato, gestione troppo spesso assoggettata a logiche di spartizione piuttosto che a logiche di competenza. Ma ciò esula da quello che vogliamo trattare in questo momento, ma magari ci ritorneremo...

Si dice che le crisi possono rappresentare occasioni. 
Questo può essere vero se si è disposti a mutare la propria visione verso un un ventaglio mentale più ampio, molto più semplice a dirsi che farsi. In questa ottica la didattica a distanza può effettivamente rappresentare un metodo innovativo di gestione dell'istruzione. 
Un metodo che potrebbe essere implementato e potenziato anche al di fuori della fase di crisi. Ovviamente il tutto dovrebbe essere sottoposto ad un impianto legislativo coerente ed organico che lasci poco spazio all'improvvisazione. 

Utopia? Realtà possibile ed Auspicabile?
Molto dipenderà dal riscontro che si avrà da parte di entrambe le componenti, scuola e studenti. Sicuramente dopo una prima fase di studio si è entrati a regime e sembra che questo sistema possa essere ben metabolizzato.
La regola aurea, soprattutto per la ripresa a settembre, vedrebbe una gestione mista, con didattica in presenza ed a distanza, così come si sta ipotizzando.

"Nessuno verrà lasciato da solo" la locuzione che sentiamo oramai ininterrottamente dall'inizio dell'emergenza come una stanca tiritera che trascina se stessa. 
Si spera sia realmente così e soprattutto si spera che non si perda una occasione per dare una svolta importante e significativa in meglio al sistema educativo. 
In definitiva si spera che non sia per l'ennesima volta proprio la scuola ad essere lasciata da sola.


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