Vediamo questa rassegna di insopsettabili:
- Noce moscata: in piccole quantità è fonte di un inebriante aroma, ma assunta in quantità elevate può essere causa di allucinazioni e convulsioni; tutta colpa della miristicina, una sostanza neurotossica
- Funghi: tutti sanno che in natura ne esistono di velenosi e non commestibili ma decisamente meno numerosi sono quelli consapevoli che anche quelli commestibili contengono tossine termolabili (che evaporano cioè in cottura, a circa 80°) che possono creare difficoltà digestive: meglio quindi, consumarli sempre cotti.
- Patate: qui il nemico si chiama solanina, una tossina contenuta nei germogli e nella buccia; ecco perché sarebbe sempre bene sbucciare le patate prima di cuocerle (l’alcaloide tossico non viene eliminato con la cottura poiché degrada a oltre 243 °C), facendo particolare attenzione alla parte verde, più ricca di questa tossina
- Mandorle: generalmente sono una salutare fonte di energia per il nostro organismo ma sarebbe decisamente meglio evitare quelle amare poiché contengono elevate quantità di amigdalina, una sostanza che nell’organismo produce acido cianidrico (da cui si ottiene il velenoso cianuro): per avere conseguenze letali occorrerebbe mangiarne circa 50 o 60 ma, fortunatamente, il loro sapore sgradevole è un ottimo detrattore
- Mele: i suoi semi contengono amigdalina, la stessa sostanza tossica presente nelle mandorle amare; fortunatamente, ogni frutto ne contiene talmente pochi che accusereste prima i sintomi di un’indigestione
- Fagioli: ottima fonte proteica ma assai dannosi se consumati crudi poichè contengono infatti una tossina detta fitoemoagglutinina, i cui sintomi da avvelenamento sono nausea, vomito e diarrea; è proprio per questo motivo che prima di cuocerli si consigliano lunghe ore di ammollo
- Rabarbaro: un grande amico del mondo della pasticceria ma forse non tutti sanno che di questa pianta è commestibile solo lo stelo: le foglie sono infatti ricchissime di acido ossalico, sostanza dagli elevati poteri lassativi che influisce negativamente sulle funzionalità renali
- Sambuco: già proprio lui, q quello degli sciroppi e dei distillati. Occhio però a non ingerirne altro se non fiori e frutti. Le parti verdi e la corteccia sono infatti altamente velenosi. Occorre poi specificare che anche un consumo eccessivo delle parti udibili può causare problemi a livello intestinale.
- Pesce palla: certo non tra gli alimenti più consumati nel pianeta, ma una prelibatezza per chi ama le cucine orientali; sappiate, però, che un solo milligrammo delle tetrodotossine, le neurotossine contenute in fegato, ovaie, intestino e pelle di questo pesce, è sufficiente a uccidere un uomo; è per questo che in Giappone può cucinare il “fugu” (il pesce palla fritto o crudo) solo chi possiede una speciale licenza che si ottiene in 2 o 3 anni di scuola pratica e teorica
- Ciliegie: il nocciolo contiene acido cianidrico, un potente veleno largamente presente nel regno vegetale che ostacola il trasporto dell’ossigeno da parte del sangue; meglio dunque non ingerirlo, soprattutto se precedentemente danneggiato con i denti
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